Palermo: ecco la formazione migliore della storia rosanero

di mondopalermo.it - 2 anni fa

Sei campioni del mondo, talenti argentini e campioni d’Europa. La storia recente dei rosanero è imbottita di nomi indimenticabili che hanno fatto la storia del calcio e del Palermo. Dai 2000 in poi il Barbera ha visto la nascita e la consacrazione di atleti di caratura internazionale che hanno proseguito la propria carriera nei migliori club del mondo: Juventus, PSG, Inter, Bayern Monaco, Roma e Milan. Oggi la squadra di Mansur bin Zayd Al Nahyan è in piena lotta per riconquistare la Serie A tramite playoff e considerando le quotazioni dei siti scommesse, elaborate dai principali bookmaker, la scalata sembra ancora possibile. 

Come buon auspicio, abbiamo assemblato un undici titolare che ripercorre la miglior formazione recente della storia rosanero. In alcuni casi è stato piuttosto difficile scegliere il top di reparto, considerando soprattutto il potenziale offensivo del Palermo (una delle squadre con più partecipazioni in B della storia) che in alcuni anni ha schierato i migliori attaccanti del panorama calcistico mondiale. Il modulo scelto è un 3-4-3, il più equilibrato possibile in base alle caratteristiche tecniche dei nomi in gioco.

Tra i pali c’è Salvatore Sirigu cresciuto nelle giovanili del Palermo. Dopo un paio di prestiti, è diventato il numero uno dei rosanero dal 2009 al 2011. Uno dei migliori interpreti nel suo ruolo. Prestazioni ineccepibili che son valse le attenzioni del PSG di cui ha vestito la maglia nel quinquennio successivo. Campione d’Europa nel 2021 in Inghilterra.

Difesa a tre con Zaccardo, Kjaer e Barzagli. Christian Zaccardo e Andrea Barzagli hanno calpestato il podio mondiale nella notte di Berlino. Entrambi iniziano la vera scalata personale in rosanero che culmina con la convocazione di Lippi. Simon Kjaer resta invece in Sicilia fino al 2010 e oggi è il perno del pacchetto arretrato rossonero, quasi imprescindibile per il Milan 2022-23 di Pioli.

Centrocampo a quattro con Grosso, Bresciano, Corini e Pastore. Protagonista del Mondiale 2006 e dei rigori all’Olympiastadion, Fabio Grosso aveva già infiammato il popolo rosanero con due stagioni eccellenti nel biennio 2004-2006, consacrando il Palermo al 6° e al 5° posto: per lui ruolo di esterno sinistro, in difesa o a centrocampo. L’italo-australiano Mark Bresciano (2006-2010), compagno di squadra di un altro big, Fabio Simplicio, ha entusiasmato il Barbera essenzialmente per due cose: la sua straordinaria duttilità, che ha permesso ai rosanero di essere tra le migliori in A per quattro stagioni di fila, e le indimenticabili non-esultanze che hanno fatto storia. Tra passato e presente c’è anche Eugenio Corini, terzo di un ipotetico centrocampo a quattro: lui che ha orchestrato da regista il gioco rosanero e che continua a farlo dalla panchina, proprio adesso che prova la nuova scalata per la massima serie. Infine Javier Pastore, detto il Flaco: lui l’argentino che ha incantato a suon di gol e giocate il popolo di Palermo, trascinando il club verso  l’Europa e la finale di Coppa Italia. Acquistato poi dal PSG per 42 milioni di euro.

L’attacco è stellare. Il tridente è italo-argentino-uruguaiano con Toni, Dybala e Cavani. Luca Toni ha trascinato il Palermo in A, realizzando complessivamente 50 reti in 80 presenze dal 2003 al 2005. Paulo Dybala, appena eletto campione del mondo albiceleste, fu acquistato da Zamparini per oltre 10 milioni e ceduto a 40 al club bianconero. Nell’ultima stagione in rosanero concluse con 19 gol e 9 assist. Edinson Cavani firma il tris dell’ipotetico attacco rosanero: per lui 37 gol totali al Palermo. La sua crescita costante gli è valsa la chiamata del Napoli prima e del PSG poi. Ovviamente manca un certo Fabrizio Miccoli, che se da un lato non ha calcato i palcoscenici internazionali, dall’altro ha fatto sognare un’intera tifoseria con numeri da urlo: 81 gol e 49 assist in 179 partite.

Ma tra i grandi esclusi dell’undici titolari ci sono tanti altri nomi: Fontana, Darmian, Balzaretti, Zauli, Barone, Simplicio, Ilicic, Belotti e Amauri. Purtroppo in campo si scende in undici: ed era impossibile sceglierli tutti.

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