Palermo, tre motivi per credere nella Serie A

di mondopalermo.it - 4 settimane fa

La Serie B 2024-2025 avrà inizio il 16 agosto con l’anticipo tra Brescia e Palermo. I rosanero, guidati dal loro nuovo allenatore Alessio Dionisi, inizieranno il loro cammino in trasferta e proveranno certamente a partire nel migliore dei modi, animati dalla voglia di ritentare il salto di categoria. 

Il club di proprietà del City Football Group, infatti, punta apertamente alla promozione in Serie A, tuttavia, sia i vertici societari, sia i tifosi sono consapevoli di quanto sia agguerrita la concorrenza per questo traguardo (tra i cadetti salgono in maniera diretta le prime due classificate, mentre la terza promozione viene sancita dai play-off). I siciliani, ad ogni modo, godono del favore dei pronostici e possono essere ottimisti in virtù di almeno tre motivi. 

I bookies credono nel Palermo promosso

Nonostante nella scorsa annata abbia deluso le aspettative venendo eliminato ai play-off, il Palermo gode della fiducia degli addetti ai lavori e viene indicato da più bookmaker come favorito per la promozione, con una quota media che vale 4.00 volte la puntata, seguito da Cremonese e Sassuolo (a 5.00), Sampdoria (5.50), Frosinone (6.50) e Salernitana (7.00). Date le quote medie appena analizzate, il Palermo fa sicuramente più che un pensiero alla possibilità di essere promosso in Serie A. 

Quindi, è molto probabile che molti tifosi rosanero, e non solo, proveranno a puntare sul club siciliano in questo campionato e a tal fine potrebbe essere un’ottima idea andare a sondare anche le quote maggiorate proposte da Oddschecker.com dove nel corso dell’anno potrebbero apparire anche quotazioni più alte della norma relative alla Serie B e al Palermo in primis.

Lo scorso anno è stato il preludio ad un anno migliore? 

Anche lo scorso anno il Palermo era considerato tra i club che poteva aspirare alla promozione in Serie A, la stagione, però, ha preso una piega differente rispetto alle previsioni. Reduce dal nono posto dell’annata 2022-2023, la dirigenza palermitana aveva confermato la fiducia al tecnico Eugenio Corini. Inizialmente la scelta era sembrata vincente, poiché la squadra si era resa protagonista di un avvio importante (6 vittorie nelle prime 8 partite), in seguito, però, c’è stato più di un momento di crisi che l’ha portata a perdere contatto con la testa della classifica. 

Chiuso il girone di andata in quinta posizione, dopo aver iniziato bene il girone di ritorno, il Palermo è incappato in un altro periodo negativo e alla fine è arrivato l’esonero di Corini. Le ultime partite della stagione regolare, chiusa in sesta posizione, sono state dirette da Michele Mignani che ha guidato la squadra anche ai play-off, conclusi in semifinale contro il Venezia (poi promosso in Serie A). Al termine della stagione Mignani non è stato riconfermato, segno della volontà della società di ripartire con un progetto tecnico completamente nuovo, nella speranza di fare tesoro degli errori commessi nel recente passato e puntare con decisione alla promozione in massima serie.

Dionisi può essere l’uomo giusto

Chi è chiamato a guidare il riscatto dei rosanero è Alessio Dionisi, allenatore che nelle ultime tre stagioni è stato al timone del Sassuolo conducendolo all’11° e al 13° posto in classifica. Il mister toscano non è riuscito a completare il suo terzo campionato alla guida dei neroverdi, pagando con l’esonero verso la fine di febbraio il cattivo rendimento della squadra (solo 6 vittorie conquistate tra campionato e Coppa Italia da inizio stagione). 

Nonostante il cambio in panchina il Sassuolo è retrocesso a fine anno. Va detto, però, che Dionisi ha avuto delle attenuanti: gli emiliani hanno venduto progressivamente i loro giocatori migliori ogni anno e la scorsa stagione è stata sfortunata anche dal punto di vista degli infortuni (Berardi, rimasto fuori a lungo si è gravemente infortunato appena tornato a disposizione). 

A Palermo, una piazza che vive e respira calcio e che è sicuramente molto più passionale rispetto a quello del Sassuolo, Dionisi può realmente trovare l’ambiente giusto per rilanciarsi. Il 44enne di Abbadia San Salvatore ha intenzione di mettere in pratica il suo calcio propositivo, contraddistinto da un 4-3-3 volto ad esaltare le caratteristiche offensive della squadra, e al tempo stesso provare a valorizzare giovani sulla scorta di quanto fatto in passato al Sassuolo. 

Per agevolarlo nel compito, il direttore sportivo Morgan de Sanctis, ha già puntellato la squadra con gli innesti che possono alzare il livello come quelli del portiere Alfred Gomis dal Rennes, dei difensori Dimitrios Nikolaou dallo Spezia e Niccolò Pierozzi dalla Fiorentina, del mediano Alexis Blin dal Lecce, e soprattutto del centravanti Thomas Henry dall’Hellas Verona.

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