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di albaria.org - 3 ore fa
Continua la navigazione in solitario attorno al mondo per il navigatore fiorentino Giancarlo Pedote che a bordo del suo Prysmian Group, un IMOCA di 60 piedi, ha appena doppiato, con non poche fatiche, Capo Leeuwin, il capo più a sud-ovest dell’Australia’ il secondo dei tre grandi capi del suo giro del mondo e si appresta alla lunga navigazione nell’Oceano Pacifico.
Il passaggio del Capo ha rappresentato un momento simbolico di una tappa chiave, sia a livello mentale, che nel suo percorso complessivo, mantenendo la concentrazione dopo i momenti difficili passati durante l’attraversamento dell’Oceano indiano. <<Adesso sto bene, ma sono un po stanco perché in questo indiano non c’è stato mai un attimo di tregua>> ha raccontato Giancarlo Pedote durante uno scambio di comunicazioni con il suo team lo scorso lunedì.
Durante il passaggio del capo Agulhas, il capo più a sud del continente africano, che segna l’ingresso nell’Oceano Indiano, il navigatore, come tutti i concorrenti della Vendèè Globe, ha dovuto affrontare una serie di depressioni particolarmente violente.
Nonostante ciò Giancarlo Pedote è riuscito a preservare l’attrezzatura del suo Prysmian e ad non riportare danni. È dovuto però salire in testa d’albero per cambiare un anemometro. <Fa piacere, ma la strada è ancora lunga. Possono succedere tante cose e l’avaria di Pip Hare, la scorsa notte, c’è lo ha ricordato ancora una volta>>, ha raccontato l’italiano, inevitabilmente scosso dalla notizia del disalberamento della navigatrice britannica. <<Fortunatamente si trovava vicino alla’Australia, se l’incidente fosse accaduto al Punto Nemo, la situazione sarebbe stata molto più difficile da gestire>>. Si il Punto Nemo, vale a dire il punto dell’oceano più lontano da qualsiasi terra emersa! L’oceano indiano non è l’unico a mettere alla prova i navigatori. Anche l’oceano pacifico riserverà la sua parte di difficoltà.
Fortunatamente il suo Prysmian ha resistito bene alle depressioni indiane ed adesso non resta che recuperare il gap con le barche a lui vicine, quelle di Jan Le Cam, Isabelle Joschke e Alan Roura. Il navigatore al momento sta navigando a 20 kn circa a sud dell’Australia ove penserà di lasciare il traverso la Tasmania tra un giorno. Giancarlo Pedote classe 75 ha iniziato a navigare con i windsurf all’età di 14 anni passando successivamente agli Hobie Cat 16 ed ai piccoli cabinati. Diventa istruttore di vela ma coltiva anche la passione per gli studi laureandosi in filosofia presso l’università degli studi di Firenze nel 2002.
Pubblica dei manuali sulla vela, ma la sua passione rimane la navigazione e progetta di attraversare l’oceano atlantico in solitaria con la Mini transat 6.50. Nel 2008 il suo debutto e diventa campione italiano classe mini. Nel 2009 nella Mini Transat 6.50 con un mini di serie arriva al 4⁰ posto e nel 2012 con un proto, Prysmian Ita 747 ottiene il 2⁰ posto alla medesima regata. Nel 2014 partecipa alla Route du Rhum a bordo di un Class 40 Fantastica.
Nel 2017 inizia il suo percorso in Classe Imoca, imbarcazioni di 60 piedi. Nel 2020 partecipa alla sua prima Vendèè Globe, giro del mondo in solitaria senza assistenza né scalo, che concluderà in ottava posizione a 19 ore dal primo classificato. Attualmente Giancarlo Pedote si trova al 20⁰ posto a 12700 NM dal traguardo Les Sables-d’Olonne, ed a 3120 MN dal leader della regata, il francese Charlie Dalin.
Danilo Silvestri
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